Entrare in punta di piedi nel mondo degli
animali, non interferire ma essere spettatori
consapevoli, non disturbare, considerarli parte del
“tutto”, ecco il nostro obiettivo; apprezzare le loro capacità di interazione,
apprezzare un mondo diverso
ma altrettanto importante, degno del massimo
rispetto.Non vogliamo guardarli solo come spettacolo al nostro servizio, una
bella foto od un bel filmato non valgono
in nessun caso il disturbo, il fastidio arrecato
all’animale
Cercare di essere meno invasivi
possibile, non lasciare tracce o fare rumori
per loro molesti, essere in grado di fare parte del
loro mondo oppure non farsi assolutamente notare.
Ecco la testimonianza di una viaggiatrice ( non per caso ) in Africa per la prima volta, Tiziana, da sempre vicina al mondo degli animali e diplomata in zoontropologia, che ha partecipato ad un nostro viaggio in Namibia:
“Ricordo che qualche anno fa parlando con una mia amica dei paesi che avremmo voluto visitare l’Africa per me non era uno dei paesi che avrei visitato per primo.
Lei voleva conoscere la cultura i popoli, io sinceramente ero
più interessata alla natura.
L’idea di rincorrere
degli animali per fotografarli e poi tornare in Italia e dire agli amici
guardate che belle foto senza aver capito nulla, mi sembrava molto squallido.
Un anno fa qualcosa è
cambiato
Ho intrapreso uno studio di Zooantropologia,
la Zooantropologia ha come obbiettivo lo
studio del rapporto uomo-animale negli eventi di interazione e di relazione e la
valutazione per la prima volta dei contributi
apportati all’uomo in questo rapporto
L’animale per chi
abbraccia questa visione ed esce dalla visione antropocentrica è il prossimo il
fratello e non un inferiore surrogato da visionare come ad una mostra .
E’ cambiata la mia
visione e mi sono detta perché non andare in questo paese patria di quegli
animali che noi vediamo solamente nei circhi o in quei tristi zoo safari fatti
passare per enciclopedie viventi o peggio come passatempo domenicale; e
conoscerli.
E si dico conoscerli,
per noi esseri umani conoscere vuol dire solo parlare con l’altro e se possibile
la stessa lingua.
Conoscere è anche mettersi in discussione e approcciarsi ad un linguaggio
diverso, quello del corpo e a gerarchie diverse. Accorgersi di similitudini e
differenze e magari comprendere che l’uomo attuale è un
insieme anche di informazioni prese da
questi animali
nei tempi passati.
Vivere questi viaggi con consapevolezza e non pensando che solo la nostra
società è perfetta e che tutti gli esseri viventi dovrebbero prendere esempio da
noi, può fare capire perché certi atteggiamenti che a prima vista sembrano
violenti, inconsueti, assurdi, sono normalissimi nella società animale
che in quel momento stiamo osservando .
Assicuro che fare foto
con questa consapevolezza è di gran lunga più gratificante, sai quello che vuoi
fotografare e perché.
Fare delle foto ad una
Leonessa con i suoi cuccioli o a una
elefantessa con il suo branco
e conoscere e capire cosa stanno facendo è
veramente
bello, torni arricchito di qualcosa di
unico.
Percorrendo chilometri alla ricerca di animali
da fotografare
ci si imbatte
in scorci di vita
e si capisce che ogni specie ha sue
caratteristiche peculiari e di gerarchie ben definite.
Gli
Elefanti,
animali veramente affascinanti e veramente
enormi,
trovarmelo a pochi centimetri è stato
un’esperienza che non dimenticherò mai, sono riuscita a contare le rughe della
pelle della proboscide; sono molto longevi vivono
fino
70/80 anni.
Sono organizzati in
società matriarcali con una femmina capobranco, è lei la depositaria del sapere
( piste , cibo, pozze ecc )
Nei branchi vivono
generalmente solo femmine , piccoli e maschi giovani.
I
maschi alla maturità sessuale verranno allontanati e formeranno gruppi
di maschi o saranno solitari .
Normalmente si
incontrano solo alle pozze d’acqua.
Ho raccontato l’aneddoto delle rughe in quanto, la femmina capobranco, mentre
noi dentro la nostra scatoletta bianca ( auto ), che strano animale doveva
essere per lei e che brutto, eravamo intenti a guardare un piccolo che si
destreggiava con il suo attrezzo nuovo, la proboscide, e non sapeva come usarla,
era indeciso se calpestarla, infilarsela nelle orecchie o magari forse era più
utile in bocca; è venuta a controllarci
dal finestrino. Devo ammettere che per un
secondo il cuore si è fermato, non perché lei fosse minacciosa
ma era enorme
e faceva vedere e capire il suo ruolo;
doveva proteggere il piccolo a tutti i costi .
Gli elefanti adulti
non hanno nemici in natura, ma da piccoli si .
I loro nemici sono i
predatori
Il più famoso ormai per il celebre film Walt Disney
è il
LEONE
Il Leoni predatori per eccellenza, vivono in branchi composti da
1 o 2 maschi con femmine e cuccioli .
Ai due anni di età i cuccioli maschi vengono cacciati
da branco
e dovranno conquistarsi un loro branco .
L’attività di caccia
viene svolta dalle femmine che accerchiano la preda: Se le prede sono grosse il
maschio è indispensabile per la caccia, grazie alla sua dimensione riesce a dare
il colpo di grazia per abbattere la preda.
Questi
gattoni passano molto tempo come tutti i felini
a dormire .
Come
ad ogni cucciolo di ogni specie fino ad una
certa età è permesso veramente tutto, tirare le orecchie del padre
o della madre saltarle addosso, fare il
gradasso. Assicuro che osservarli è uno spasso; soprattutto è
una gioia e un enorme emozione guardare lo
sguardo della madre con i suoi cuccioli. Si percepisce
qualcosa
che forse i leoni non avevano mai ispirato…
Amore
Non tutti i predatori
sono uguali e sopratutti non tutti i felini in africa sono uguali.
Ammetto che io stessa
pensavo così
I leopardi ad esempio
sono animali solitari .
Un maschio solitamente ha un territorio comprendente
i territori di
4 o 5 femmine, noi umani diremmo “fortunato
lui, ha un Harem”
Si incontrano solo per
gli accoppiamenti.
La femmina resta con i
cuccioli fino ai due anni, poi faranno vita solitaria.
Non teme l’uomo ma non
ama averlo vicino
La cosa che mi ha
affascinato del leopardo sono i suoi occhi di ghiaccio, penetranti sembra che ti
perforino
L’animale che più mi ha sorpreso come atteggiamento è il
Ghepardo
Mi sono detta ma………….è
un gattone
miagola, ebbene si fa un verso che è
praticamente uguale ai nostri piccoli felini
I Ghepardi sono gli
animali più socievoli con l’uomo e lo sono stati sin dall’antichità.
Ricordiamo i gattoni
rappresentati in alcuni bassorilievi dell’antico egitto, ad esempio, sono loro.
Le femmine vivono da sole e i maschi a volte formano una coalizione di fratelli
cacciano assieme e cercano le femmine
assieme, si incontrano solo per l’accoppiamento e poi AMICI COME PRIMA,
cavolo
per l’uomo della nostra epoca sarebbe una
pacchia.
Il
Ghepardo avendo bisogno per cacciare di ampi
spazi in cui non ci siano
altri predatori che gli rubino la preda
dopo che ha cacciato,
tende a stabilirsi nelle tenute di
allevatori che mal tollerano l’inquilino e così vengono decimati e sono a
fortissimo rischio di estinzione .
In molti paesi in
Africa, soprattutto in Namibia, sono sorte delle associazioni per proteggere
questo bellissimo animale e cercare di insegnare agli umani la convivenza
pacifica . E’ possibile, non semplice ma attuabile
Solito discorso…
Basta scendere dal nostro piedistallo”
Tiziana Giacalone
Referee Pet Operator
Tiziana Giacalone, nata a Milano 11
dicembre
1970, vive a Milano e si occupa da sempre di animali e
ultimamente di
relazione
fra uomo/animale. Ha effettuato numerosi studi
nell’ambito,
ultimamente ha conseguito il diploma di Referee Pet
Operator presso la S.I.U.A ( Scuola Iterazione Uomo Animale ) del Prof. Roberto
Marchesini, collabora con l’associazione THINK DOG per la costruzione a livello
zooantropologico e cognitivo di progetti di Pet Therapy e Attività assistite con
Animali. Collabora con l’OIPA ( Organizzazione Internazionale per la Protezione
degli Animali ) come Responsabile Formazione, facendo incontri nelle scuole
(elementari medie e superiori ) allo scopo di far conoscere le problematiche
degli animali e come cambiare la visione comune dell’animale .
IL POPOLO DEGLI ANIMALI
Un tempo disse , tutte le creature sulla faccia della terra erano uguali . Anche se esternamente sembravano diverse, parlavano lo stesso linguaggio. Di tanto in tanto si riunivano presso questa caverna per celebrare la loro unità. Quando arrivavano all’entrata si toglievano le pelli: il corvo si toglieva le piume, l’orso la pelliccia e il salmone le scaglie. Poi danzavano all’interno della caverna. Ma un giorno un uomo, attratto dal rumore, sgattaiolò nella caverna e sorprese gli animali mentre danzavano , imbarazzati dalla loro nudità essi fuggirono e quella fu l’ultima volta che si rivelarono.
Il mitico concetto che sotto le loro diverse identità
tutti gli animali siano uguali
è stato il principio ispiratore della mia opera
fotografica . Io miro ad andare oltre le piume, la pelliccia , le squame ,
voglio scoprire cosa c’è sotto la pelle. Non importa se sono di fronte a un
elefante di tre tonnellate o a una minuscola ranetta. Voglio avvicinarmi e
guardarli
da vicino occhi negli occhi.
A volte è facile vedere i rapporti fra uomini e il
resto della creazione. I legami sono chiari nel caso dei bonobi , le grandi
scimmie
che ci assomigliano . Guardarle negli occhi significa
immaginare antichi legami, sentire il fremito della familiarità. Altre volte è
più difficile . Con un coccodrillo , animale a sangue freddo mi ci vuole più
tempo e devo entrare più a fondo nei recessi della mia mente per provare a
calarmi nella sua personalità.
Coloro che mi conoscono come fotografo naturalista
mi chiedono a volte se io non fotografo mai l’uomo. La domanda implica una
separazione fra gli umani e gli altri animali che per me non esiste. Le persone
sono sempre presenti nelle mie fotografie, sia che le immagini siano quelle di
piovanelli tridattilo , di camaleonti o di puma. Bisogna solo imparare a
guardare oltre il loro travestimento.
Ora noi sappiamo che il 98%
dei nostri geni
lo condividiamo con i nostri parenti più stretti
del regno degli animali. Quello che io cerco di fare come fotografo è usare
quella piccola differenza
della nostra composizione genetica che ci ha dato
la capacità di pensare , e guardare a tutto quello che abbiamo in comune con gli
altri esseri viventi. Quando punto il mio obbiettivo verso altre creature mi
tolgo la pelle come gli animali nella caverna segreta. E’ allora che riesco a
vederli come sono veramente.
Tratto da
"OCCHI NEGLI OCCHI"Di
Frans Lanting
CHI RIESCE A CONSERVARE L’ACQUA ? LA SCIMMIA CHE HA IL BASTONE. QUELLA CHE NON CE L’HA, MUORE DI SETE. QUESTA E’ LA LEZIONE PREISTORICA CHE APRE IL FILM DI KUBRICK “2001, ODISSEA NELLO SPAZIO”. NELL’ODISSEA 2003, IL PRESIDENTE BUSH HA ANNUNCIATO UNA SPESA MILITARE DI UN MILIARDO DI DOLLARI AL GIORNO. L’INDUSTRIA DELLE ARMI E’ L’UNICA FORMA SICURA DI INVESTIMENTO. LE POTENZE CHE DOMINANO IL PIANETA RAGIONANO CON LE BOMBE. LORO SONO LA FORZA, UNA FORZA GENETICAMENTE MODIFICATA, UN POTERE SMISURATO CHE DEBILITA LA NATURA ED ESERCITA LA LIBERTA’ DI TRASFORMARE L’ARIA IN FULIGGINE O IL DIRITTO DI LASCIARE L’UMANITA’ SENZA CASA. DEFINISCE ERRORI LE SUE ATROCITA’, E’ SORDA A QUALUNQUE AMMONIMENTO, SCHIACCIA CHIUNQUE LE SI PARI DINANZI. IL LIVELLO DEL MARE CRESCE E LE PIANURE PRECIPITANO PER SEMPRE TRA I FLUTTI. SEMBREREBBE UNA METAFORA DELLO SVILUPPO ECONOMICO DEL MONDO D’OGGI, MA NON LO E’. E’ UN’ISTANTANEA DEL MONDO FUTURO, BASATA SULLE PREVISIONI DEGLI SCIENZATI CONSULTATI DALLE NAZIONI UNITE.
PER OLTRE DUE DECENNI LE PROFEZIE DEGLI ECOLOGISTI SONO STATE ACCOLTE CON
SORRISINI O INDIFFERENZA. ORA GLI SCIENZATI RICONOSCONO CHE GLI ECOLOGISTI
AVEVANO RAGIONE. LO SCORSO 3 GIUGNO IL PRESIDENTE BUSH NON HA POTUTO CHE
AMMETTERE, PER LA PRIMA VOLTA, CHE SARA’ IL DISASTRO SE IL
RISCALDAMENTO
GLOBALE CONTINUERA’ A DANNEGGIARE IL
PIANETA. SUBITO DOPO PERO’ HA ANNUNCIATO CHE LA PRODUZIONE AMERICANA DI GAS A
EFFETTO SERRA CRESCERA’ DEL 43 PER CENTO DI QUI AL 2020. PERCHE’ LUI E’ IL
PRESIDENTE DI UN PAESE CHE INGURGITA PETROLIO E VOMITA VELENO – PIU’ DI DUECENTO
MILIONI DI AUTO E MENOMALE CHE I BAMBINI NON GUIDANO. ALLA FINE DELLO SCORSO
ANNO, INVITANDO GLI AMERICANI ALLA SOLIDARIETA’, BUSH EBBE L’IMPUDENZA DI
DEFINIRLA COSI’: “SPINGETE I VOSTRI FIGLI A LAVARE LA MACCHINA DEL VICINO”.
LA POLITICA ENERGETICA
DEL PAESE PIU’ RICCO DEL MONDO E’ DETTATA DAGLI AFFARI TERRESTRI MA PROCLAMA
OBBEDIENZE CELESTI. KENNETH LAY, GRAN CAPO DELLA DEFUNTA – PER FRODE – ENRON,
PRINCIPALE CONSULENTE DEL GOVERNO USA E GRANDE FINANZIATRICE DELLE CAMPAGNE
ELETTORALI, ERA SOLITO DIRE: “CREDO IN DIO E NEL MERCATO”. IL PEZZO GROSSO
PRECEDENTE DICEVA: “SIAMO DALLA PARTE DEGLI ANGELI”.
GLI STATI UNITI
PRATICANO IL TERRORISMO AMBIENTALE SENZA IL MINIMO RIMORSO, COME SE IL BUON DIO
AVESSE DATO LORO UN CERTIFICATO DI IMMUNITA’ PER AVER SMESSO DI FUMARE. “LA
NATURA E’ MOLTO STANCA”, SCRIVEVA IL MONACO SPAGNOLO LUIS ALFONSO DE CARVALLO.
ERA IL 1695. CHISSA’ CHE COSA DIREBBE ADESSO. INONDAZIONI E SICCITA’, CICLONI E
CATASTROFI INCONTROLLABILI NON SONO QUASI PIU’ FENOMENI NATURALI. E PENSARE CHE
PER LE NAZIONI UNITE GLI ANNI 90 DOVEVANO ESSERE IL DECENNIO INTERNAZIONALE
DELLA RIDUZIONE DEI DISATRI NATURALI. RIDUZIONE ? E’ STATO IL DECENNIO PIU’
DISASTROSO DELLA STORIA: CI SONO STATE 86 CATASTROFI, CHE HANNO FATTO MOLTI PIU’
MORTI DELLE GUERRE CHE HANNO IMPERVERSATO NEGLI STESSI ANNI. IL 96 PER CENTO DI
QUEI MORTI VIVEVA IN NAZIONI POVERE, CHE GLI ESPERTI INSISTONO A CHIAMARE “PAESI
IN VIA DI SVILUPPO”.
CON DEVOZIONE ED
ENTUSIASMO, IL SUD COPIA E MOLTIPLICA LE PEGGIORI ABITUDINI DEL NORD, COME LA
RELIGIONE AMERICANA DELL’AUTOMOBILE, IL DISPREZZO PER IL TRASPORTO PUBBLICO, IL
MITO DEL LIBERO MERCATO E DEL CONSUMISMO. E FANNO PONTI D’ORO ALLE FABBRICHE CHE
INQUINANO IN CAMBIO DI SALARI DEGNI DEL TEMPO DEGLI SCHIAVI.
IL PIANETA MUORE UCCISO DA QUESTO STILE DI VITA. LE PAROLE HANNO PERSO IL LORO SIGNIFICATO, COME IL MARE VERDE E IL CIELO AZZURRO HANNO PERSO I LORO COLORI. LE STELLE TREMANO DI STUPORE E TIMORE. NON RIESCONO A CAPIRE COME QUESTO NOSTRO MONDO, COSI’ ARDENTEMENTE CHINO SUL SUO STESSO ANNIENTAMENTO, SIA ANCORA VIVO. E TREMANO PERCHE’ HANNO VISTO CHE HA INCOMINCIATO A INVADERE ALTRI CORPI CELESTI.
Eduardo Galeano
LA STAMPA
Giovedì 22 agosto 2002